Exit Festival 02
9 giorni, 10 stages, 72 concerti, 135 dj performance e un campeggio per 10.000 persone. Un sito, un festival: Exit 02, a Novi Sad, in Serbia (dal 7 al 13 luglio). Un festival dalla portata e dall’affluenza internazionale: tra le 400 e le 500 mila persone nell’arco delle due edizioni precedenti: Exit 2000 e 2001. L’happening dedicato alla musica (“la più attuale da tutto il mondo”) è imponente, tanto da mobilitare e riunire oltre 500 dj tra i migliori sulla scena. Una nove giorni di performance: da quelle dei dj come Smoke City, David Morales, Transglobal Underground, Adam F, Grooverider e Roni Size, a quelle di teatro scenico, per la maggior parte autoproduzioni di compagnie locali caratterizzate, come annuncia il programma, da un “pizzico di humor nero”.
Per finire, il calendario prevede ancora proiezioni sul grande schermo e dibattiti aperti su temi come la transizione culturale, le possibilità per i giovani e lo stato attuale della ex Jugoslavia.
Lontano o semplicemente non mirato alle produzioni net artistiche questo festival ha però, per spirito di promozione e desiderio di condivisione delle informazioni, uno spiccato senso della comunicazione sulla Rete: dalle daily news, alla reportistica (leggiamo che la prima serata ha ospitato oltre 50.000 persone) fino alla presentazione dell’home page – doppia versione serbo/inglese, html o flash e un link a earcut radio per entrare nel vivo della musica e dell’atmosfera… direttamente via web.
Un’operazione che, per intenti, aspettative e promotori, non poteva che essere organizzata da un numeroso network di giovani provenienti dai campi dell’organizzazione degli eventi, PR, Arti e Spettacolo, Musica, Tecnologia e nuovi media di comunicazione. L’Exit Association (nel senso di “uscita di sicurezza”) è un gruppo di persone che, a differenza del vissuto di altri professionisti, opera sulla scena serba fin dalle prime contestazioni studentesche e, prima di poter organizzare eventi info-performativi ha dovuto tirarsi su le maniche per creare un terreno sul quale far crescere, ex novo, i propri sogni e desideri: tra cui quello di influenzare la società nel modo più positivo e costruttivo possibile.”
(francesca d’antona)