Siti fantasma
Ghost Sites condividono, spesso, audaci aspirazioni – sempre, il triste esito: la scomparsa, la cessione del nome di dominio, l’oblio. Come in un necrologio, le ultime testimonianze di siti chiusi, più o meno noti, sono state raccolte fin dal 1996, sotto forma di immagini, da Steve Baldwin e da Disobey, sorta di magazine alternativo. La sensazione di vanità è spiazzante nel rapporto tra altisonanti mission statements, success stories delle dotcom – congelati in alcune immagini della galleria – e i laconici, burocratici comunicati di “fusione” e “passaggi di proprietà” che si trovano agli indirizzi corrispondenti.
Tra le 850 presenze – o meglio assenze – che infestano questo cimitero, troviamo anche voci italiane (dal sito di Barbara Palombelli a Zivago) fino alla voce, paradossale, di whytheyfailed.com÷
Un sito che è un monito, una navigazione che è un exemplum.
(antonio ametrano)