Webpaintings
Per elencare i suoi precedenti ci vorrebbe un lungo e articolato saggio. Conscio del suo pedigree, l’autore stesso ne elenca alcuni ad introduzione del progetto: Jasper Johns e le sue bandiere, On Kawara e le date, Andy Warhol e il pomodoro in scatola, Paik che dipinge schermi televisivi e Manetas che riproduce schermate di videogame. Ma dovremmo citare anche Claude Closky e i suoi indici di Borsa, Alexei Shulgin con Desktop Is, Carlo Zanni e le sue icone ad olio su lino. Come tutti i giovani blasonati, Webpaintings del net artista francese Valery Grancher sembra a un primo sguardo vivere un po’ di rendita, pallido fantasma di tanto lignaggio. Eppure, esercitandosi a dipingere testi di email, e-zine, homepage di portali e motori di ricerca, e immortalando svogliatamente sulla tela banner che scompariranno il giorno seguente, qualcosa di nuovo Webpaintings ce lo dice: ci dice quanto ci siamo assuefatti a un certo formato (quello dello schermo) ed una certa estetica” ci svela quanta parte ha assunto la rete nel nostro mondo di immagini, quanto ci annoia e quanto ne abbiamo bisogno. E ci svela una volta di pi_ che le metafore sottese a questo mondo sono sempre le stesse, e che non dobbiamo stupirci se dietro l’home di hotmail ci troviamo la sezione aurea.
(domenico quaranta)
