Nanomandala
E’ in corso a Roma fino al 14 maggio la mostra Nanomandala, dell’artista americana Victoria Vesna. L’installazione rappresenta una riflessione, suggestiva e poetica, sul rapporto tra l’infinitamente grande e lÌinfinitamente piccolo, tra il visibile e l’invisibile e infine tra Oriente e Occidente.
Su un grande cerchio di sabbia vengono proiettate zenitalmente le immagini di un variopinto mandala, realizzato per l’occasione dai monaci tibetani del Monastero indiano Gaden Lhopa Khangtsen.
La complessa struttura concentrica fatta di sabbie colorate (il cui nome può essere tradotto dal Sanscrito come tutto, cerchio o zero) è stata ripresa dall’artista con varie strumentazioni, dalla macchina fotografica all’STM (Scanning Tunneling Microscope) ottenendo così migliaia di immagini che corrispondono a tutte le scale dimensionali. Da quella 1:1, fino a quella nanometrica. La proiezione parte scrutando all’interno dei singoli granelli di sabbia, per poi lentamente risalire verso la panoramica complessiva dell’intero disegno, in un vertiginoso zoom alla rovescia.
Una volta raggiunta la visione d’insieme, si procede con il percorso a ritroso. Il tutto accompagnato da un’ambientazione sonora montata dalla sound artista Anne Niemetz a partire da suoni registrati durante la lenta costruzione del mandala.
Victoria Vesna. Nanomandala, a cura di Dobrila Denegri, Studio Stefania Miscetti, dal 30 marzo al 14 maggio 2005 Ò Via delle Mantellate 14, Roma, +39 0668805880 (info), +39 0668805880 (fax) mistef@iol.it , da martedœ a sabato 16-20, ingresso libero
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Il progetto Nano
Nanomandala
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