Code residue
Ha inaugurato pochi giorni fa a New York la mostra Code Residue, aperta fino al 3 luglio prossimo presso lo spazio Vertex List. L’esposizione, come annuncia il titolo, è dedicata al codice, inteso non solo come linguaggio di programmazione, ma come paradigma di un’intera società.
Con la rivoluzione digitale, la mappatura del genoma e l’infittirsi della ragnatela informativa globale, il codice si è fatto sempre più invasivo e onnipresente. Trasformandosi nello strumento principale attraverso cui la società occidentale struttura e trasmette i propri contenuti, racchiusi sotto il generico termine “informazione”. Ma il codice ha una natura logico-matematica, mentale ed effimera. Forse proprio per questo molti artisti sentono la necessità di tematizzarlo e materializzarlo in sculture, quadri e installazioni. Gli artisti presenti in mostra, selezionati da Marcin Ramocki, sono: Joe Amrhein, Mira Friedlander, Tan Lin, Joe Mckay e Carlo Zanni.
