Macchine programmate
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Inaugura stasera al Museo d’arte contemporanea di Villa Croce a Genova la mostra di Maurizio Bolognini Macchine programmate 1990-2005. Si tratta di una selezione dei lavori più significativi di Bolognini, a partire dalle prime macchine programmate per produrre flussi di immagini casuali e lasciate funzionare all’infinito: le Imaging Machines e i Computer sigillati, realizzati rispettivamente dal 1988 e dal 1992.
Maurizio Bolognini, che si occupa di tecnologie digitali dagli anni Ottanta, è considerato l’artista più radicale nel movimento delle Nuove Tecnologie, avendo messo al centro del proprio lavoro gli stessi dispositivi e la loro fisiologia, rinunciando a qualsiasi sovrastruttura simbolica (Mario Costa). L’artista stesso sottolinea che le sue macchine -ormai centinaia- programmate per produrre flussi inesauribili di immagini casuali (o altri tipi di elaborazione: numerazioni, testi, voci…), servono a generare delle “infinità fuori controllo”, a costruire universi d’informazione paralleli che spostano la ricerca “dal livello dei significati a quello dei dispositivi e delle loro operazioni”, di cui egli si considera allo stesso tempo autore e spettatore.
Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
Via Jacopo Ruffini 3 – 16128 Genova
Tel. +39 010 585772 – 010 580069 fax +39 010 532482
E-mail museocroce@comune.genova.it
Inugurazione: mercoleì 8 giugno alle ore 18.00
Alle ore 22.00 dello stesso giorno viene inaugurata anche
un’installazione interattiva in Salita Pollaiuoli 22
Mercoledi 15 giugno inoltre, alle ore 17,30 Mario Costa presenta
Dimenticare l’arte, il suo ultimo libro sull’arte e le nuove tecnologie, edito da F. Angeli
www.museovillacroce.it
www.luxflux.org/n6/artintheory3.htm
http://www.bolognini.org/