Una partita con Duchamp
Che l’arte sia un gioco -raffinato e eccentrico, dalle regole non scritte e spesso imprevedibili, è stato tanto ripetuto da sembrare ormai una verità stantia e lapalissiana. Gli scacchi di Duchamp ci hanno insegnato che anche un gioco può essere arte, e la net art, dalle angoscianti patch di Untitled Game (Jodi) agli ironici brand di RgbTetris (Ceolin), ha saputo raccogliere con intelligenza questo insegnamento. A tutto ciò Iconoclast Game, l’ultimo lavoro di Lorenzo Pizzanelli, ha saputo unire un altro insegnamento duchampiano: la capacità di giocare con la storia dell’arte, e con le virtù ‘sacralizzanti’ dell’istituzione museale. Pizzanelli, direttore del Museo Trans-Unto (la sua casa), non è nuovo al confronto ironico con la chiesa-museo: ma in questo gioco, online dal 19 gennaio, l’ironia assume un preciso valore iconoclasta, in cui un processo iniziatico rovesciato sembra mirare alla desacralizzazione dell’arte come unico mezzo per restituirla alla vita.
(domenico quaranta)
